Harlem Renaissance (prima parte)

HARLEM RENAISSANCE

L’Harlem Renaissance (Rinascimento di Harlem) è un movimento artistico-culturale afroamericano sorto verso l’inizio degli anni venti negli Stati Uniti. Il centro nevralgico del movimento fu il quartiere di Harlem a  Manhattan nella città di New York e da dove si espande in tutti gli  Stati Uniti.

Attraverso lo sviluppo di tutte le forme d’arte (letteraturateatromusicaarti visivedanza) e delle scienze sociali (sociologiastoriografiafilosofia), artisti e intellettuali trovarono nuove vie per esplorare ed approfondire l’esperienza storica degli afroamericani.

L’Harlem Renaissance ebbe le proprie radici nei cambiamenti avvenuti nella comunità nera dopo l’abolizione della schiavitù, che erano stati accelerati dalle conseguenze della prima guerra mondiale e dal grande mutamento sociale e culturale che l’America vide all’inizio del XX secolo sotto l’influenza dell’industrializzazione e dell’emergere di una nuova cultura di massa. Un altro fattore determinante fu la grande migrazione degli afroamericani verso le grandi città del Nord.

Subito dopo l’abolizione della schiavitù gli afroamericani emancipati iniziarono a lottare per l’inserimento nella società, per l’eguaglianza politica e per l’autodeterminazione economica e culturale. Il fallimento della Ricostruzione lasciò strada libera nel Sud all’instaurazione di un regime basato sulla supremazia bianca e all’emanazione delle cosiddette leggi Jim Crow; tali legislazioni unite ai frequenti linciaggi, di fatto negarono agli afroamericani i diritti civili e politici e ridussero le loro possibilità lavorative alle sole posizioni di lavoratori manuali e mezzadri. Più la vita al Sud si faceva difficile, più essi intensificarono la loro migrazione verso Nord.

La maggior parte degli scrittori che facevano parte del movimento letterario afroamericano erano discendenti di una generazione che aveva vissuto le conquiste e poi il nuovo arretramento del periodo della Ricostruzione, e spesso i loro genitori o nonni erano stati schiavi. Molti degli artisti e intellettuali dell’Harlem Reinassance avevano fatto parte della grande migrazione afroamericana dal Sud verso i quartieri neri delle città del Nord e delle regioni del Midwest, dove i Neri cercavano condizioni di vita migliori e di uscire dal razzismo istituzionalizzato del Sud. Altri invece erano africani e persone di discendenza africana provenienti dalla comunità razzialmente miste dei Caraibi che si erano trasferiti negli Stati Uniti nella speranza di una vita migliore. Ad unire la maggior parte di loro fu la destinazione scelta: il quartiere di Harlem a New York.

A caratterizzare l’Harlem Reinassance fu un dichiarato orgoglio razziale, che venne rappresentato dall’idea del “Nuovo Negro” che, grazie all’intelligenza, alla produzione letteraria, all’arte e alla musica, poteva sfidare il diffuso razzismo e gli stereotipi sui Neri diffusi all’epoca per promuovere invece una politica progressista o socialista e l’integrazione razziale e sociale. L’arte e la letteratura sarebbero servite per “elevare” la razza.

Dall’Harlem Reinassance non emerse un tratto caratterizzante unitario per le varie manifestazioni artistiche. Piuttosto, incluse un’ampia varietà di elementi e stili culturali, tra cui una prospettiva panafricanista che univa il mondo della cosiddetta “cultura alta” alla cultura e alla vita di strada, passando dalla forme di musica tradizionale come il blues e il jazz a nuove forme letterarie sperimentali come il modernismo o, nell’ambito della poesia, della poesia jazz.

Davide Lissi e Giulia Tagliabue

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