Arte e Coronavirus

di Marzia Curatolo e Chiara Gastaldi

“Oggi le immagini, foto o video che siano, sommergono costantemente la società che ingloba, assume ed infine “accumula” contenuti visivi di ogni tipo. In questo contesto dove il mondo è dominato dalle immagini, com’è cambiato il modo di vedere la cultura e in particolare l’arte?”
Questo afferma Francesca Alfano Miglietti nel suo libro “A perdita d’occhio”.
Difatti, ormai l’arte si sta sempre di più manifestando nella-sulla tecnologia.

• IL RISCONTRO E APPROCCIO CON IL COVID
Il Covid è stata la spinta più forte che ha portato l’arte a spostarsi sempre di più nella vita virtuale. Facendo sì ché gli artisti da casa riuscissero a occupare il tempo e allo stesso tempo svagarsi. Nonostante le numerose difficoltà, gli artisti non si sono abbattuti anzi; possiamo trovare numerosi esempi di festival, mostre e concerti su piattaforme streaming, come ad esempio twitch.

• OPERE E SOLUZIONI
Come scritto in precedenza, durante la pandemia, abbiamo assistito ad una vera e propria innovazione. Tra gli esempi italiani più emblematici , possiamo trovare “Milano Resiste” un murales realizzato da “Tvboy”, pseudonimo di Salvatore Benintende, nella notte tra il 26 e il 27 ottobre, su uno dei ponti del Naviglio Grande. L’opera raffigura un’anziana signora, personaggio tratto dal famoso videogioco Watch Dogs Legion e incoraggia il fruitore alla resistenza in nome della libertà; l’intento principale dell’opera è quello di lanciare un messaggio alla popolazione giovanile, per questo motivo,  grazie all’utilizzo di un filtro di IG, l’opera può essere “animata”. Un altro murales importante è sicuramente “Per non dimenticare” di Lapo Fatai. Realizzato in onore di chi si occupa nell’emergenza sanitaria nell’area Auxologico San luca. Welcome to Quarto’, è stato realizzato dall’artista Cosimo Cheone grazie all’iniziativa di Spazio Baluardo e con il patrocinio del Municipio 8. Welcome to Quarto’, è stato realizzato dall’artista Cosimo Cheone grazie all’iniziativa di Spazio Baluardo e con il patrocinio del Municipio 8. E ancora,  “Welcome to Quarto’, realizzato dall’artista Cosimo Cheone per iniziativa di Spazio Baluardo e con il patrocinio del Municipio 8, e purtroppo presto deturpati.

Dal punto di vista musicale, troviamo il festival “Tomorrowland”, svolto il 14 aprile 2020 cui parteciparono fra gli altri,
Afrojack, Vintage culture, Dimitri Vegas. Quest’ultimo sostiene che la musica abbia una forza tale da poter aiutare molti, “soprattutto in questi tempi incerti. Con il rinvio di tanti eventi e la necessità di distanziarsi socialmente, sappiamo che i nostri fan hanno bisogno di connettersi sia tra loro, che con noi, attraverso il potere della musica” questo dice l’artista.

COME LA VEDIAMO NOI?
Abbiamo visto come nelle difficoltà gli artisti di tutto il globo si siano riuniti per rattoppare questo vuoto. Per evitare di far sentire una mancanza, nonostante le complicazioni. Stadi aperti, anche se senza spettatori in presenza, ma teatri chiusi: migliaia di artisti oggi non lavorano, non possono farlo a causa delle norme anti Covid-19. Migliaia di menti creative oggi non possono esercitare la loro dote.
La festa dei lavoratori, non è più la stessa; lo Stato sembra essersi completamente dimenticato degli artisti. È triste pensare che sia più importante amministrare campionati di calcio, anziché un teatro, durante una pandemia mondiale.
Ci mettiamo nei panni di un artista con a carico una famiglia. Dev’essere frustrante vedere che degli atleti possano giocare in uno stadio, sebbene vuoto, mentre chi recita non possa fare altrettanto. Non è giusto vedere le persone stanche di questo, a tal punto da protestare veementemente. Siamo stanchi di vedere la rabbia e il vuoto negli occhi dei lavoratori dell’arte che da troppo tempo, non riescono a fare ciò che prima era quotidianità.

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