Salone a Milano contro la violenza di genere

 

Da Martedì 9 Aprile a Domenica 14 aprile si è tenuto l’annuale Salone del Mobile, la più importante fiera, a livello mondiale, riguardante il settore casa-arredamento, la sua prima edizione risale al 1961 a Milano, luogo che ha accolto questo evento anche quest’anno e lo farà almeno fino al 2032.

La conclusione di quest’anno è stata molto positiva con oltre 386000 visitatori da 181 Paesi: valori aumentati rispetto all’edizione di due anni fa. E’ stata una fiera a livello internazionale, questo lo notiamo dal fatto che un terzo di 2.400 stand presenti, apparteneva ad aziende straniere.

Parlando dei “successi” maggiori di questa edizione troviamo in piazza Duomo la ‘Maestà Sofferente’ una poltrona creata da Gaetano Pesce, alta 8 metri, ispirata alla storica poltrona Up5&6 realizzata da Pesce 50 anni fa, raffigura un corpo femminile infilzato da centinaia di frecce, e rappresenta una metafora della violenza sulle donne.

Invece, l’interno del Tortona District, ospita il progetto dell’artista inglese Alex Chinneck, noto per la sua originale visione, rappresenta la facciata di un palazzo tipico milanese, che sembra “aprirsi” attraverso una zip e che lascia intravedere un edificio bianco.

Nel cortile dell’Università degli Studi di Milano troviamo ‘MultiPly’: è un’installazione modulare a impatto ambientale zero che riguarda due problematiche da affrontare per la costruzione delle future città: il bisogno di alloggi e il cambiamento climatico. Il padiglione è alto dieci metri ed è stato interamente realizzato in tulipier americano, da Waugh dei Waugh Thistleton Architects, che già da diversi anni promuovono l’uso del legno in modo innovativo nel mondo dell’architettura, il loro obiettivo è quello di «generare un dibattito su come le sfide ambientali odierne possono essere affrontate attraverso una costruzione innovativa e accessibile a tutti».

 

In conclusione il tema principale di quest’anno, è la sostenibilità dell’arte, questo tematica promuove l’uso responsabile delle risorse naturali così da lasciare alle generazioni future un pianeta vivibile.

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