Primo trapianto del Cuore in Italia

Il professor Christian Barnard, pioniere dei trapianti di cuore, al termine di un’operazione nell’ospedale ‘Groote Schuur’ di Citta’ del Capo, 26 novembre 1974.
ANSA/OLDPIX

Tra la notte del 13 e 14 novembre 1983, il cardiochirurgo Vincenzo Gallucci, esegue in Italia il primo trapianto di cuore.
La sua abilità chirurgica era frutto di anni di studio e lavoro incessanti e assidui, prima a Padova, nel gruppo di Pier Giuseppe Cevese, poi a Parigi nel centro cardiochirurgico dell’Hopital Broussais e, infine, in America. Qui trascorre cinque anni al Memorial Hospital di Charlotte diretto da Paul W.Sanger, dove lavorò a fianco di Francis Robicsek, esperto di cardiopatie congenite e alla Baylor University di Houston a fianco di due grandi della chirurgia come Michael DeBakey e Denton Cooley. Gallucci tornò a Padova ne 1969 nella clinica chirurgica diretta da Cevese. Fu l’inizio di una brillante carriera: negli anni successivi ottenne il primariato del centro di cardiochirurgia e la cattedra di chirurgia cardiovascolare all’università di Padova. Tutto è stato reso possibile da due genitori generosi che hanno datol’autorizzazione del trasferimento degli organi del figlio 17enne appena defunto in un tragico incidente. Ma i genitori non potevano sapere che proprio la mattina seguente il cuore di loro figlio, ancora molto giovane, poteva battere nel corpo di un uomo di 40 anni. Il giorno dopo il trapianto, le radio e le televisioni, non parlavano d’altro di quello che era successo la notte precedente.
Tutti erano felici,tutti erano contenti per la scoperta fatta, ma i genitori non lo furono molto!
“Tutte le richieste di testimonianza e le informazioni degli organi, ci hanno fatto rivivere il dolore della nostra perdita” dice il padre di Francesco.
Se non ci fosse stata un’operazione urgente, avrebbero potuto affrontare il lutto in tranquillità. I genitori ripetono che non è una cosa da niente affrontare la morte di un ragazzo appena 17enne, ma sapere che questi organi sono serviti a salvare una vita, li ha
aiutati molto ad affrontare il periodo complicato che hanno vissuto.

Irene Pogliani 1°E

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