Intorno alla fragilità
Essere fragile vuol dire davvero avere una personalità debole?
La fragilità in una persona viene definita una debolezza quando questa persona non porta a termine i suoi obiettivi, o quando una persona presenta una bassa autostima, perché non crede in se stessa e si affida completamente agli altri con alti e bassi dell’umore. La fragilità è la nemica delle persone timide, chiuse in se stesse, insicure; e tuttavia, in altre persone può essere quel qualcosa (quid), che dà forza o un input nell’aiutare a cambiare per migliorare e dare aiuto nell’agire. La fragilità, la maggior parte delle volte, è vista come nemico, che abbatte una persona, ma non si deve trasformare in rassegnazione. L’essere fragile non deve essere considerato solo come un aspetto negativo o dispregiativo del carattere, può essere un punto di forza per molte persone.
Secondo lo psichiatra e scrittore Andreoli, le persone fragili sono paragonabili a “un vetro pregiato di Murano o a un cristallo di Boemia: bello, elegante, ma basta poco perché si frantumi e si trasformi in frammenti inservibili”. Persone fragili, è vero, ma persone di grande valore. Chi è fragile è spesso una persona sensibile e delicata, che porta con sé una grande dote di gentilezza e di dignità. Valori che, oggi più che mai, sono di fondamentale importanza se vogliamo riproporre un nuovo Umanesimo. Non tutti sono però consapevoli del fatto che quando prendi consapevolezza della tua fragilità, acquisisci una capacità che ti permette di capire e sentire innumerevoli sfumature dell’animo umano e di rispettarle nelle loro forme, tutte diverse, tutte preziose. Perché quando sai di essere fragile, stai molto attento a non mandare in mille pezzi altri vetri pregiati e cristalli preziosi come te.
Infatti essere fragile dà quella forza e coraggio mischiata alla paura che ti permette di affrontare ogni prova e superarla.