Noril’sk, terra di gelo e inquinamento

Sopra il 69° parallelo Nord troviamo Noril’sk, una città della Siberia settentrionale nel territorio di Krasnojarsk . È il luogo abitato più freddo e tra i più inquinati del mondo; una sua fabbrica in un anno inquina come l’intera Francia. Le fabbriche di Noril’sk inquinano così tanto per via dell’enorme ricchezza mineraria del sottosuolo (oro ,diamanti, tungsteno, nichel e palladio ecc.), 171mila abitanti su 181mila lavorano nelle fabbriche. Questa città è in uno stato di ”permafrost” (congelamento perenne). Per le temperature, l’inquinamento e gli edifici, è considerata la città più triste del mondo.

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La città “proibita”

Questa città viene chiamata anche “città proibita” perché fu costruita a causa dell’enorme quantità di ricchezze del territorio, ai tempi della guerra, partendo da un ex gulag e non ci sono strade per accedervi. Vi si giunge solo con l’aereo dall’aeroporto di Mosca, Novosibirsk e altri aeroporti della Russia e in barca , quando il fiume Yensei non ghiaccia: a causa del freddo estremo non si possono costruire infrastrutture per il trasporto come ferrovie; anche all’interno della città ci sono poche strade che collegano Noril’sk con l’aeroporto e il porto sul fiume Yensei.

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Disastro ambientale di Noril’sk

Il 29 maggio del 2020 in questa città è accaduto uno sversamento di grandi quantità di gasolio nel fiume nei pressi di Kajerkan a causa della rottura di un serbatoio di una centrale termoelettrica appartenente a Norilsko-taimyrskaya-energokompania una società affiliata di Nornickel, una società mineraria e di raffinazione. Dopo questo incidente il presidente russo Vladimir Putin, ha dichiarato lo stato d’emergenza nella regione e la revisione delle strutture che sono potenzialmente a rischio e ha emesso una legge che impone norme più severe per evitare le perdite di petrolio.

A causa di questo incidente, la fauna locale è sempre più a rischio, perché lo sversamento di petrolio ha causato l’inizio dello scioglimento del permafrost danneggiando l’ambiente circostante.

Nel periodo estivo le temperature hanno raggiunto i 18°C, molto alte rispetto al 2019 che erano appena sopra lo 0°, per questo motivo alcuni animali per sopravvivere si spostano in cerca di cibo e vagano liberamente in giro per le città, dirigendosi anche in posti estremi come discariche.

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L’inverno in città

Questa città si trova sul 69° parallelo Nord, oltre il circolo polare artico e questo comporta la presenza di solo 2 stagioni, estate e inverno. In inverni le temperature scendono fino a -50° e si verifica il fenomeno di ”notte polare” ovvero di una notte permanente che dura fino alla stagione estiva e si alterna con i successivi 6 mesi di solo giorno. La notte polare comincia a fine novembre e si conclude a fine gennaio, nonostante i mesi di solo giorno, la neve rimane al suolo per più di 8 mesi, quindi spesso fino all’ inizio della notte polare: per questo la città è in uno stato di permafrost.

Noril’sk rimarrà per sempre una fonte di inquinamento?

Nel 2017 alcune aziende di Noril’sk hanno investito diversi miliardi per ridurre di quasi il 75% le emissioni di sostanze inquinanti (come anidride solfosa) presenti nell’aria. Fino ad ora le emissioni sono state ridotte, ma i danni ambientali sono talmente radicati nel tempo che ci vorranno diverse opere di bonifiche per ridurre gli sversamenti di scarti come accaduto a maggio 2020.

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Greenpeace - Industrial Landscapes of Norilsk
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by Edoardo Ballero, Gabriele Romanò, Giacomo Francesco Torrejon Ochoa

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