le donne africane:
La maggior parte delle donne africane affronta una serie di vincoli legali, economici e sociali. La vita di una donna africana si prospetta difficile, sin dalla tenera età, viene sottoposta alla pratica dell’infibulazione e poi concessa in sposa in età precoce.
La mutilazione genitale femminile si riferisce a procedure che comportano la rimozione dei genitali esterni femminili per motivi non medici. Viene praticata in 30 paesi dell’Africa. Essa rappresenta una palese violazione dei diritti della donna.
Inoltre nelle culture africane per difendere i principi morali si ricorre al test di verginità. Questo test non ha alcuna validità scientifica dato che l’imene si può lacerare anche senza rapporti e che una su due non lo ha. Generalmente viene richiesto da fratelli, fidanzati o padri che vogliono accertare l’integrità della ragazza. L’OMS ribadisce che molte donne a causa del test soffrono di ansia e depressione. In casi estremi, ragazze si suicidano o vengono uccise in nome dell’onore. L’istruzione per le donne africane rappresenta una minima protezione contro le mutilazioni e un’alternativa ai matrimoni precoci, una possibilità di costruirsi un futuro migliore e riconoscere i propri diritti umani. Purtroppo la partecipazione delle donne ai sistemi educativi è ancora una volta distorta a causa degli ambienti socioculturali ed economici.
Ogni giorno, nei Paesi dell’Africa sub-sahariana, più di 600 ragazze adolescenti vengono contagiate dall’HIV. Nella regione, l’Aids è ancora la seconda causa di morte tra le giovani donne di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Eppure la maggior parte delle adolescenti non ha una conoscenza completa sulla prevenzione dell’HIV e delle altre malattie sessualmente trasmissibili.
Inoltre, l’AIDS, che è una malattia infettiva causata dal virus HIV che si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti attraverso rapporti sessuali non protetti, è molto diffusa. Del totale delle persone affette da AIDS, il 70% vive nell’Africa subsahariana, dove l’accessibilità all’informazione e alla prevenzione e gli standard delle cure sono di molto inferiori alla richiesta.
“Le discriminazioni e la violenza di genere alimentano l’epidemia di HIV”, denuncia UNAIDS. Il rischio di subire violenze sessuali (tanto più elevato nei contesti di instabilità e conflitto) espone in maniera esponenziale le ragazze alla possibilità di contrarre il virus dell’HIV. Ma un ruolo non indifferente è giocato anche dai matrimoni precoci, che spesso legano ragazze giovanissime a uomini più grandi di loro. All’interno di questi matrimoni così “sbilanciati” le ragazze difficilmente possono opporsi ai desideri e alle richieste del marito e negoziare la pianificazione di una gravidanza o l’uso di contraccettivi, il cui uso nei Paesi dell’Africa sub-sahariana è molto basso: solo il 16% delle ragazze sposate che vivono nelle aree rurali e il 23% di quelle che vivono nelle aree urbane usano moderni metodi di contraccezione.
Letti questi dati che abbiamo riportato, ci rendiamo conto della tanto grave situazione che ragazze di ogni età sono costrette a vivere senza via di fuga.. i problemi infatti sono molti, ma le conoscenze che nutriamo verso di essi sono imbarazzanti.
Infatti, noi riteniamo sia necessaria la conoscenza delle situazioni per poter procedere come primo passo verso un futuro migliore e per trovare soluzioni che aiutino noi a crescere e loro ad avere il futuro migliore che si meritano e che noi auguriamo.
Fili Eya & Farih Chaima