Torri gemelle: 20 anni dall’attentato al “cuore d’America”, cos’è successo e quali sono le conseguenze dell’attacco
La mattina dell’11 settembre 2001 diciannove terroristi di Al Qaida presero il comando di quattro aerei di linea con l’obiettivo di compiere quattro attentati: due dei velivoli sono stati fatti schiantare contro le Torri Gemelle del World Trade Center, a New York, causandone il successivo crollo; uno sul Pentagono, mentre l’ultimo, che avrebbe dovuto abbattersi sulla Casa Bianca o sul Congresso, precipitò in Pennsylvania, grazie all’eroica rivolta dei passeggeri. In tutto sono state quasi tremila le vittime e oltre seimila persone sono rimaste ferite. Nel corso dell’articolo potete trovare l’ora e l’avvenimento di ognuna di esse:
Ore 5.45: i dirottatori si imbarcano
I terroristi entrano in azione la mattina dell’11 settembre 2001. Sono le 5:45, orario di New York, quando i dirottatori Mohammed Atta e Abdulaziz al-Omari passano i controlli di sicurezza dell’aeroporto di Portland diretti a Boston. Qui, insieme ad altri tre terroristi, si imbarcano sul volo American Airlines 11 diretto a Los Angeles, con a bordo 92 persone. I cinque terroristi dirottano l’aereo che alle 8:45 si schianta contro la North Tower del World Trade. L’impatto è tra il 93esimo e il 99esimo piano del grattacielo di 110 piani, a 710 chilometri l’ora.
Ore 8.45: il primo schianto
Proprio il volo della AA è il primo a colpire New York, schiantandosi contro la Torre Nord del World Trade Center intorno alle 8:45. Da un altro terminal dell’aeroporto di Portland, più o meno alla stessa ora, altri cinque dirottatori si erano imbarcati – invece – sul volo United Airlines 175.
Ore 9.03: il secondo aereo centra la Torre Sud
Pochi minuti più tardi, lo United Airlines 175, partito sempre da Boston e dirottato da altri cinque attentatori, si schianta sulla Torre Sud, tra il 77esimo e l’85esimo piano, a 870 chilometri l’ora. Sono le 9:03 e l’impatto avviene in diretta tv. Dopo il primo impatto, infatti, le telecamere dei media sono puntate sul World Trade Center alla ricerca di notizie per quello che – in un primissimo momento – sembrava un’incidente. Ma dopo il devastante scontro del secondo aereo con il grattacielo, nessuno crede più a una casualità.
Ore 9.37: anche Washington sotto attacco
Alle 9:37 il volo American Airlines 77, dirottato da cinque terroristi e partito dal Dulles International Airport di Washington D.C con destinazione Los Angeles, si schianta contro il Pentagono. Nell’impatto muoiono le 64 persone a bordo dell’aereo e 125 all’interno del Pentagono.
Ore 10.03: cade il volo United Airlines 93
Meno di mezz’ora dopo il quarto aereo, il volo UA93, lascia l’aeroporto di Newark, vicino a New York, per San Francisco: i terroristi vogliono dirottarlo su Washington, per colpire presumibilmente la sede del Congresso, ma, dopo un’eroica rivolta dei passeggeri, il Boeing 757 si schianta in aperta campagna, a Shanksville, in Pennsylvania, alle 10.03.
George W. Bush a scuola
Una delle immagini simbolo degli attentati dell’11 settembre è sicuramente la reazione di George W. Bush, presidente degli Stati Uniti da otto mesi. Si trovava nella classe 301 della Emma E. Booker elementary school, a Sarasota, Florida, quando il capo dello staff presidenziale gli avvicina e gli sussurra che anche un secondo aereo ha colpito le Torri Gemelle. Il presidente decide di rimanere nella classe a leggere con i bambini la favola della capretta. ”Il suo viso cambiò colore”, ha raccontato dieci anni dopo l’ex alunna Mariah Williams. “Capimmo che qualcosa di brutto stava succedendo”.
Ore 10: inizia il crollo delle Torri Gemelle
Le televisioni di tutto il mondo riprendono in diretta prima il crollo della Torre Sud, intorno alle 10, seguito da quello della Torre Nord, mezz’ora più tardi. Restano, poi, impresse nella memoria tutte le registrazioni delle telefonate di chi era a bordo degli aerei o all’interno delle Torri. Tutto questo materiale è stato raccolto nel 2011 dal National September 11 Memorial and Museum in una cronologia multimediale dei momenti più drammatici del giorno dell’attacco all’America.
Le conseguenze dell’attentato:
Oggi e già da tempo diversi ampi progetti di ricerca, in particolare il World Trade Center (WTC) Health Program, monitorano nel tempo le patologie comparse nel tempo e correlate agli attacchi alle Torri Gemelle. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’organismo di controllo della sanità pubblica negli Stati Uniti, dalle 400mila alle 500mila persone hanno respirato e assorbito a vari livelli alle sostanze tossiche presso Ground Zero dopo gli attentati. Malattie delle vie respiratorie, come rinosinusite cronica e asma, disturbi del tratto digerente, come reflusso gastroesofageo, e tumori sono fra le più frequenti. Senza dimenticare il macigno psicologico, che in alcuni casi è presente ancora oggi: dal disturbo da stress postraumatico a disturbi di ansia e depressione.
Le malattie calcolate in numeri:
Il Wtc Health Program ha arruolato più 110mila persone, fra cui 80mila soccorritori, come vigili del fuoco e volontari, e più di 30mila sopravvissuti agli attentati. Nella maggior parte dei casi sono di sesso maschile (79%) e la fascia d’età più diffusa è quella che va dai 55 ai 64 anni. Per ricevere un rimborso per le cure per i danni economici e morali le persone coinvolte devono passare attraverso questo programma per ottenere una certificazione.
Finora degli oltre 110mila partecipanti al Wtc 65mila hanno ottenuto il riconoscimento della diagnosi di una patologia correlabile agli attentati dell’11 settembre. Altre circa 4.600 (per la precisione 4.627) sono decedute in questi anni. Questo significa che più della metà delle persone coinvolte ha avuto una o più conseguenze per la salute psico-fisica. Il progetto rende noti i dati aggiornati delle condizioni più diffuse, che, come vediamo dal grafico, hanno colpito maggiormente i soccorritori.
Ricordiamo che questi sono stati esposti per lungo tempo (anche settimane o mesi) per la conclusione dei lavori a Ground Zero. Il disturbo più diffuso è la rinosinusite cronica seguita al secondo posto dalla malattia da reflusso gastroesofageo (Gerd).
A seguire ci sono tumori, poi asma, apnee del sonno, disturbo da stress postraumatico. E ancora malattie respiratorie croniche, esacerbazioni della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), ansia e depressione maggiore. Queste sono le 10 condizioni più ricorrenti.
Non bisogna sottovalutare l’impatto della Gerd, seconda per incidenza, che ha colpito circa 25mila soccorritori e 5mila sopravvissuti. La comparsa del reflusso e di altri disturbi del tratto gastroesofageo è dovuta probabilmente al fatto che l’esofago è molto esposto, a causa di ingestione accidentale, alle sostanze tossiche presenti nell’aria. Uno studio su Scientific Reports condotto per 15 anni dopo gli attentati stima che il numero di casi di esofago di Barrett (condizione precancerosa) fra i vigili del fuoco delle Torri Gemelle potrebbe essere almeno 6 volte più alto rispetto a quello della popolazione generale.
Entrando nella lista dei tumori associati, ci sono, nell’ordine: neoplasie della pelle (non melanoma), tumore della prostata, del seno, melanoma, linfomi, tumori della tiroide, del polmone, del rene, leucemie, del colon, vescica, mieloma, orofaringe, del retto e neuroendocrini.
ARTICOLO A CURA DI: Luca Guastafierro